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Il sesso complica le cose
25.03.2013 09:29"Let's mess up everything"
Da tempo immemore non sono più in grado di pensare nemmeno lontanamente ad avere una relazione. A parte con il signorino che tanto nomino in questo blog che, fattosi proprietario di quel che è la virtù dell'onestà, mi ha reso partecipe del suo gusto in fatto di donne nel quale, com'era chiaro che fosse, io non rientro. Perché sono a 5 anni da quel che vuole lui. Caro il mio Irvin, 23 anni. 23. Non ne abbiamo 40, cala la cresta, ah? Pare sia impossibile vivere il momento, ho capito poi che tu debba fuggire all'estero appena laureato, ma accadrà tra non meno di un anno. Serve esser così fiscale, drastico?
Lo sei perché si tratta di me, vecchio volpone che non sei altro. Non sono una professoressa universitaria, me ne dispiaccio eh, siamo coetanei, sai com'è. Magari è normale che ognuno debba inseguire il tempo al giusto ritmo, e ciò vale anche per te, re del mondo, saccente, lunatico, perverso, incoerente e PRESUNTOSO. Stronzo.
Da quando ti ho conosciuto molte cose sono cambiate, pensare a riuscire a toglierti dalla mia testa per metterci qualcun'altro al tuo posto sta diventando sempre più un'utopia, nonostante la mia ossessione nei tuoi riguardi stia perdendo gradualmente il suo devastante potere di preclusione nei confronti del mondo esterno. Nel caso io riuscissi a trovare finalmente qualcuno che, a differenza tua, voglia stare con me, mi è inimmaginabile il pensare, per esempio, ad averci un rapporto sessuale, o quant'altro. Un confronto come piacerebbe a me, senza vi sia di mezzo il maledetto orgoglio di cui mi hai resa schiava inconsciamente, sai, una sorta di autodifesa. Non riesco a guardare in avanti, ed il momento mi suggerisce soltanto questa preclusione, come se al di fuori di te non esistesse più alcun uomo.
Cappotto Grigio, il baldanzoso del mio corso, il cui nome è ancora mistero. Ho una certa ispirazione verso di lui, manca il coraggio di conoscerlo, di cogliere l'occasione per dimenticarti una volta per tutte. Non riesco, cazzo. Non riesco. E anche se ci riuscissi che cosa cambierebbe? Penserei a te, non riuscirei a muovermi come mi sarebbe stato più d'istinto prima di conoscerti.
Senza volerlo mi hai letteralmente smontata, in tanti piccolissimi pezzi, che per essere ricongiunti... Beh, non so come si faccia, la colla non ha proprio funzionato.
Ed è solo sesso quel che vuoi, strafottutissimo sesso. Non servo ad altro, giusto? Fanculo, fanculo. Fanculo.
Non so nemmeno più che cazzo dire, non so perché mi è così a cuore quel coglione presuntuoso, non lo so più.
NON SONO ALLA TUA ALTEZZA VERO?
Bon, torno a scrivere il mio stracazzissimo di romanzo, è l'unica realtà di cui ho bisogno in questo momento.
Una bella canzoncina per superare questa mattina di delirio:
When darkness falls
And surrounds you
When you fall down
When you’re scared
And you’re lost. Be brave
I’m coming to hold you now
When all your strength has gone
And you feel wrong
Like your life has slipped away
Follow me
You can follow me
And I will not desert you now
When your fire’s died out
No one’s there
They have left you for dead
Follow me
You can follow me
I will keep you safe
Follow me
You can follow me
I will protect you
I won’t let them hurt,
they’re hurting you, no
Ooh yeah
When your heat is breaking
You can follow me
You can follow me
I will always keep you safe
Follow me
You can trust in me
I will always protect you, my love
Feel my love
Feel my love
(Follow Me - Muse)
Il mercoledì nel Bunker Universitario
20.03.2013 10:09
23 anni fa nasceva...
13.03.2013 10:26
"Il Misantropo" di Molière
13.03.2013 09:40
Non mi elevo dalla massa
12.03.2013 10:51Che dire, un blog ormai ce l'han tutti, alcuni addirittura sono arrivati ad entrare in politica, in un Paese "meritocratico", dopotutto... Questo accade.
Le mie ambizioni si limitano semplicemente a tenere una sorta di diario, avendo già riempito quaderni su quaderni, ho deciso di abbandonarmi alla tecnologia, perchè fa più figo, è di tendenza, chiaro, no?
Avendo spesso moltitudini di crisi riguardo ad altrettante moltitudini di tipologie, tutto ciò mi sarà molto utile, dal momento in cui avrò il bisogno di, come dire, "sfogarmi". Liberare pensieri, obiettare a qualunque cosa, esprimere giudizi senza dovermi confrontare (almeno credo) con il mondo esterno, di certo non vado ad inneggiare alla vita sociale. Potrò persino parlare con Rosseau senza interpellare il muro rosa della mia stanza, ci sarà questo bel foglio elettronico a patire la pesantezza dei miei discorsi.
L'aula studio, poi, è il mio habitat naturale, dal momento in cui non ho alcuna rottura di scatole e mi posso concedere qualche minuto di distrazione dallo studio per questi appunti di vita quotidiana.
Essenzialmente ciò che verrà scritto qui riguarderà le mie pene sentimentali, perpetue ed invalicabili. L'amore, quello perfetto e quello travagliato, sempre che di amore si possa parlare, non vi è una definizione chiara del concetto, viene sbandierato in mille e una salse, interpretato a seconda della condizione psichica del momento. Ora lo considero una sorta di ossessione, che ben si allontana dall'idea più comune dell'amore in sè, ossessione perché è esattamente così che la sto vivendo da ormai parecchi mesucci, qualcosa che ho creato io, dal nulla, senza che mi siano stati dati appigli concreti ai quali aggrapparmi per definire contorni chiari e precisi. Ossessionata da una persona che non mi ha mai dato il modo di credere ci sarebbe stato un futuro, è stata la mia immaginazione a realizzare un contesto che ai miei occhi appare quasi reale e concreto, ma a me piace sognare, anche quando leggo Hobbes.
Giurisprudenza, oh yeah!
Tornerei a studiare, oggi non ho un granchè voglia di lamentarmi ed inventare storie idilliache su come ho coronato il mio sogno amoroso con il signor Lepic, chissà in questo momento che cosa starà facendo. Sarà impegnatissimo, chissà se ricorda il mio nome. Non che mi importi molto, ormai. Dopo tutti questi mesi passati nell'ombra senza che lui potesse lontanamente immaginare che cosa mi stesse passando per la testa, mi ritrovo ad accontentarmi di sfiorare pensieri che ben difficilmente potranno venire alla luce della realtà che tanto vorrei contrastare e modificare in tutto e per tutto, caro il mio Irvin, sarò una squilibrata, che ti devo dire? Non so proprio come sia stato possibile che la mia vecchia razionalità sia stata surclassata da ossessioni e gelosie a causa di un unico e particolare incontro di quell'estate ormai finita e dimenticata, e di razionale in quel che mi è accaduto c'è ben poco, per non dire nulla.
Spero di vederti, per caso chiaramente.
Le sudate carte mi osservano con circospezione.